Questa nuova collezione “i fiori del male” con questa tinta prevale certamente.
L’ispirazione, o meglio l’influenza astratta, è alimentata dalle letture delle bellissime poesie di Charles Baudelaire, uno dei più importanti poeti francesi del XIX secolo.
Son più di 20 anni che le sfoglio, un dono che mi ha lentamente stregato. Le sue parole hanno alimentato, come torba nella mia fertile terra creativa, i fiori del male.
Queste sue poesie maliziose e sensuali all’epoca furono oggetto critico di censura, giudicate audaci. Delicate finemente erotiche, allusive ma mai volgari.
Il solo nome “i fiori del male” porta la mente ad un mondo di fantasia e fascino. Un contrasto di grande equilibrio. Non possiamo pensare ai fiori come ad un “male”, nemmeno quando sono carnivori o velenosi perdono il loro fascino.
Sui miei quadri, i fiori e le figure si intrecciano in un misto di malizia ed erotismo. E i tratti in rilievo che contraddistinguono i miei dipinti, sono la tecnica che esalto, simulando il tratto della scrittura, proprio con l’intento di omaggiare la poesia.